Oggi, sappiamo che la nostra salute per essere tale, necessita di buoni livelli di
consapevolezza. Il corpo umano è costituito da organi e da diversi stati di coscienza che si
attivano e si comportano in relazione all’accadere della vita. Con la risonanza magnetica
funzionale (RMNf) e la scintigrafia ad emissione di positroni (PET) è possibile osservare il
cervello mentre si attiva e si è potuto dimostrare che non esiste atto cognitivo che
prescinda da una componente emozionale e che pertanto la sintesi fra l’IO neurale e l’IO
biologico è assoluta. L’unificazione fra l’IO neurale e l’IO biologico è ormai avvenuta, non
ci sono più due realtà, quella fisica e quella psichica, ma un’unica esistenza:, (Umberto Galimberti). Corpo e mente non
sono entità separate, ma s’influenzano reciprocamente, sempre e in molti modi, in salute e
in malattia. Questo inscindibile legame spiega molte malattie “misteriose” e altrettante
guarigioni apparentemente
“miracolose”. Sigmund Freud attraverso i suoi studi e l’esperienza, capì che per sciogliere
i sintomi è indispensabile risalire alla loro origine, rinnovare il conflitto dal quale sono
scaturiti e, con l’aiuto di forze che al tempo non erano disponibili, indirizzarlo verso una
diversa soluzione. Fisico e mentale sono due facce di una stessa medaglia: ogni evento
affettivo, cognitivo o comportamentale ha un corrispettivo biochimico. Lo psicologo
tedesco Bert Hellinger ci spiega che noi ci ammaliamo quando “qualcosa o qualcuno si
rompe dentro di noi”. Sopraggiunge la malattia come messaggio di un grave disordine, che
poi diviene anche il conflitto interpersonale. Ci sentiamo male, quando respingiamo e ci
opponiamo alla vita, identificandola come il carnefice che ci colpisce nella nostra salute.
L’atteggiamento più frequente verso la malattia è la paura. La malattia è vissuta come
un’irruzione, spesso come un nemico che va combattuto e vinto. Ma la malattia è parte
della vita, un lato irrinunciabile dell’esistenza umana. Se immaginiamo di essere sempre
sani, che tutti siano sempre sani, questo sarebbe un impoverimento del nostro racconto
personale. Come scorrerebbe superficiale la vita, senza questo contrappeso che ci connette
con la terra e anche con lo sguardo sulla fine ineluttabile per noi esseri umani. La malattia
nasce da un movimento dell’anima. L’anima sa quando abbiamo bisogno di rallentare, e ce
la invia. La malattia ci mette alla prova. Molte delle illusioni che abbiamo costruito in noi
sono messe in discussione dalla malattia e riportate in ordine. Stare male è una
conseguenza del proprio comportamento, del proprio irretimento e ci confronta con le
conseguenze del nostro umano agire. La guarigione avviene quando qualcuno o qualcosa
si ricongiunge. Quando permettiamo al nostro sentimento di vedere, e finalmente elevarsi
al di sopra dell’amore “magicamente cieco” e fondamentalmente presuntuoso, per
raggiungere e percepire a un livello superiore quell’innocenza che ci permette di restare
sani e guarire nell’innocenza. Riconoscere che la vita arriva fluendo da molto lontano,
significherebbe ringraziare i miei genitori e la fonte dove tutto ha avuto inizio. Così
acconsento con dedizione ad una più profonda presa di coscienza che mi connette con un
movimento interiore che attiva nuovi apprendimenti evolutivi con vantaggi per la mia
crescita personale. Il nostro cervello è plastico e si modifica strutturalmente in seguito alle
esperienze di vita. Ogni conoscenza, evento, storia, inducono modificazioni cerebrali, che
diventano definitive quando si strutturano in apprendimenti e nell’organizzazione di nuovi
circuiti cerebrali. Per questi motivi, è indispensabile intervenire sul piano socio-politico a
favore delle nuove generazioni, sensibilizzando l’opinione pubblica affinché si realizzino
luoghi idonei per co-costruire ambienti ecologici per creare e generare nuovi campi
relazionali. Perché in particolare, le esperienze relazionali svolgono un ruolo fondamentale
in ogni comportamento umano. I sistemi vitali dell’attaccamento e dei vissuti “io-tu”,
soprattutto quelli precoci, sono centrali nel determinare la predisposizione a certi comportamenti ed anche patologie.