venerdì, Aprile 26, 2024

IO SONO, TU SEI!

Io sono Ok, tu sei Ok, questo è già un buon inizio

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L’uomo è l’unico animale che oltre ad avere il senso del mondo esterno, possiede anche
quello del sé, la coscienza di essere, e quindi di apparire. Vivendo, entriamo in contatto
con l’arcobaleno delle esperienze, delle scoperte, e dei sentimenti che tracciano dentro noi
i significati motivazionali, che ci legano all’autentico senso della vita. La nascita certifica
la nostra appartenenza al gruppo, e insieme cooperiamo alla strutturazione del senso della

famiglia, che adesso incarna l’unica fonte di sopravvivenza e luogo di esplorazione meta-
sensoriale. L’individuo ha bisogno di sentirsi sicuro, rispetto alla caducità dell’esistenza

umana. Il nido della rondine rappresenta quel posto protetto, dove poter procreare e nutrire
i piccoli, così anche l’uomo individua la compagna/o più adatta con la quale pensare e
co-creare la loro storia d’amore. Siamo come siamo, ognuno con una propria modalità di
cogliere e raccogliere l’essenza della vita, perché la storia di ognuno di noi inizia proprio
dal nido sicuro. Dalla culla intorno alla quale, parenti, amici e conoscenti hanno provato
un sentimento, un pensiero, un augurio, l’aspettativa ed insieme una credenza.
L’accudimento, la cura, l’affetto, durante i primi tre anni di vita, segnano un buon inizio
nella relazione madre-neonato. Un rapporto inizialmente simbiotico, che è già scritto nelle
reti neurali, l’imprinting che si esprime nel vantaggio della sopravvivenza sulla scala
evolutiva. Il padre arriva dopo, e può fare il padre solo in assenza della madre. Siamo
come siamo, lo impariamo nel contatto pieno con le nostre figure di attaccamento, con
coloro che si sono rivelati significativi nei momenti in cui abbiamo modificato uno stato
d’animo, uno stadio evolutivo. Lo abbiamo fatto naturalmente, stando a stretto contatto
con gli adulti, guardando, sentendo e ricordando quelle parole, quei gesti, quei silenzi.
Siamo esseri unici e irripetibili, diversi perché ognuno di noi, è una parte meravigliosa
dell’universo che ci portiamo dentro di noi. E che ci accompagna lungo tutta la nostra
permanenza su questa Terra. Sigmund Freud ci ha reso consapevoli sull’esistenza di un
mondo che alberga dentro ognuno di noi, che ci guida e ci influenza rispetto al nostro
mondo apparente. In questo modo ci ha responsabilizzato rispetto al destino, che si apre a
noi attraverso una mancanza, un’impedimento, una resistenza e che diviene la difficoltà di
vita. E’ così che l’universo comunica con il nostro sé, la nostra coscienza. Se rispondiamo
con un sentimento di gratitudine, di riconoscimento rispetto al dono che abbiamo ricevuto
della vita, allora entriamo in sintonia in modo pieno con noi stessi. E’ così che facciamo
l’esperienza dell’essere Ok, del sentirci parte integrante del nostro modo di essere.
Riconoscendo che il mondo fuori di noi, è un posto che merita di essere esplorato per
essere conosciuto. Così facendo, ci concediamo di apprendere nuove opportunità
nell’accadere del qui ed ora, ovvero nel comprendere e accettare ciò che si muove fuori e
dentro di noi. L’uomo non si nutre di solo pane, integriamo modelli operativi e significati
essenziali grazie alle conoscenze, che danno senso alla nostra esistenza. Questa condizione
di essere consapevoli rispetto a ciò che accade nel nostro quotidiano, ci sprona a scegliere

con chi continuare il nostro viaggio, progettando la co-costruzione di significati vitali. Ma
è nell’incontro con l’altro, che comprendiamo l’esperienza dell’esserci con la propria
soggettività, che si avvicina al confine con l’alterità. E’ qui che passiamo dal IO al NOI,
interagendo con un mondo diverso da quello che conosciamo e ci affacciamo verso l’altro.
Ognuno ha diritto ad un posto rispetto alla gerarchia familiare, nessuno può essere escluso,
se qualcuno viene dimenticato, messo da parte, la storia di quella famiglia sarà costellata
da irretimenti tali, che solleciteranno il sistema familiare a riparare l’escluso. Sentirsi parte
integrante del gruppo e del sistema, fa percepire appartenenza e quindi empowerment,
forza che dona la capacità di andare nel mondo, sicuri e in modalità adulta. Attraversando
le difficoltà della vita con resilienza e speranza nel proprio agire rispetto agli eventi
dell’esistenza umana. Io sono tu sei, significa che ognuno è una parte dell’immenso
universo che ci circonda, mondi e linguaggi diversi, che nello svelarsi imparano a
comunicare utilizzando linguaggi non comuni.

Mimmo Redattore Virtuale
Mimmo Redattore Virtualehttp://www.ildispari24.it/it
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