Procida 2022, applausi per il Coro del San Carlo tra le architetture della Corricella

I coristi disposti tra le architetture uniche del borgo di Marina Corricella, il pubblico in piazzetta Massimo Troisi e, tutt’intorno, sulle barche del porticciolo. Con la baia che si trasforma in un teatro lirico per il secondo appuntamento di “Opera(a)mare”, un progetto nato in collaborazione con la Fondazione Teatro di San Carlo per esaltare la relazione tra i cantanti e il pubblico, avvicinando anche un pubblico non avvezzo al linguaggio della lirica.  Il concerto, tra gli eventi di punta del programma di Procida Capitale Italiana della Cultura 2022, è andato in scena sabato sera, proponendo – con la potenza espressiva dell’opera lirica – storie celebri e vicende meno note legate al filo rosso del mare.

Diretto da José Luis Basso, con Vincenzo Caruso al pianoforte, il Coro del Teatro di San Carlo ha proposto un viaggio tra le radici della musica napoletana passando per l’Italia e l’Europa tra il XIX e XX secolo, tra le note che incorniciano le parole di poeti come Bovio, Di Giacomo e D’Annunzio e i canti tradizionali del popolo napoletano e procidano, come “La Procidana”, un “dramma per musica” rappresentato per la prima volta nel 1809 che vede protagonista una donna isolana destinata in sposa a un pilota di navi e interprete di più lingue, fatalmente negato per entrambi i mestieri. Non è mancato, come nella precedente esibizione, un omaggio alla cultura pop contemporanea con una versione lirica di “Povero Gabbiano”, la canzone di Gianni Celeste diventata virale negli ultimi mesi.

“Può dirsi pienamente riuscita – spiega il direttore di Procida 2022, Agostino Riitano – la sfida di portare l’opera lirica, tra i patrimoni culturali che fanno grande il nostro Paese, tra la gente, negli spazi della vita ordinaria, favorendo così il coinvolgimento di un pubblico nuovo e facendola dialogare con l’incanto delle baie più belle di Procida”.

“Marina Corricella è l’apertura simbolica dell’isola al Mediterraneo, un abbraccio a tutti i popoli sin dalla notte dei tempi e siamo orgogliosi di mostrarla al mondo in questa versione suggestiva e inedita”, ha detto il sindaco di Procida, Dino Ambrosino.

Al concerto ha assistito anche una delegazione della commissione Cultura della Camera dei Deputati, in visita ufficiale in questi giorni a Procida.

“L’idea progettuale alla base di Procida 2022 – ha commentato Vittoria Casa, presidente della commissione Cultura alla Camera, sull’isola insieme a Paola Frassinetti, Angela Colmellere e Alessandra Carbonaro – è un’idea vincente, a cominciare dalla governance, che parte da una rete territoriale diffusa per fare cultura. Lo slogan, la cultura non isola, è un invito attualissimo a costruire ponti. Procida sta dando molto al Paese e il suo modello potrà essere da esempio per le future Capitali italiane della cultura. La visita a Procida è l’occasione per comprendere le potenzialità di un modello culturale diverso, che non si fermi alle grandi città d’arte e ai luoghi già conosciuti. Anche per questo stiamo lavorando molto per valorizzare i piccoli borghi, patrimonio diffuso del nostro Paese, a beneficio dei quali con il Pnrr prevediamo investimenti per oltre 1 miliardo di euro”.

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