STORIÆ, archeologia e narrazioni conquista “gli spazi nella Storia”

STORIÆ, archeologia e narrazioni, alla sua settima giornata, ha attraversato Gli spazi della storia nella storia, accogliendo gli ospiti alla visita guidata gratuita del Museo Archeologico di Pithecusae all’interno del complesso Villa Arbusto. Conosciuta in tutta l’isola per la sua grandiosità sin dal Settecento, quando divenne residenza signorile del duca D’Atri. La Villa venne acquistata da Angelo Rizzoli (editore e produttore cinematografico) nel 1952, che la elesse come sua dimora, ristrutturando l’intero complesso. Il Museo Archeologico venne fondato nel 1947 da Giorgio Buchner e dal vulcanologo Alfred Rittman, per l’esigenza di esporre tutti i reperti rinvenuti negli scavi iniziati negli anni ‘50, che hanno portato alla luce i resti del più antico insediamento greco del Mediterraneo orientale.

La guida ha segnalato che i primi reperti ritrovati sul territorio ischitano e sulle isole pontine risalgono agli anni ‘30; Giorgio Buchner, archeologo che ha completamente donato la vita agli scavi della necropoli di Pithecusae, ha iniziato le sue ricerche a partire dal 1952. Nelle sue ricognizioni insieme ai contadini della Valle di S. Montano, si avvaleva del rapporto che aveva con essi, e si era reso conto che i conigli di fossa, scavando le loro buche, portavano alla luce dei frammenti. Il percorso storico del Museo inizia dal Neolitico medio superiore fino ad arrivare all’età Romana. Degna di nota, la sala numero 3, che contiene il celebre “krater naufragio”, un vaso tardo geometrico, utilizzato per il vino, decorato con una scena figurativa e la Coppa di Nestore, che ha le più antiche iscrizioni in versi greci del Mediterraneo occidentale.

Per la sezione “Mediterranei” sono intervenuti Amedeo VISCONTI (professore di Storia greca all’Università di Napoli S. Orsola Benincasa) e Massimiliano LANZILLO (dottorando presso l’Università di Roma Tor Vergata), parlando dell’espansione coloniale greca nell’età arcaica (8-6 sec. a.C.) nel Mar Mediterraneo, che vede la nascita di circa 150 nuovi insediamenti disseminati per tutto il perimetro costiero del Mediterraneo (internamente le zone restavano sotto il controllo degli abitanti del luogo). Rilevanti i nostri insediamenti isolani delle correnti Euboiche (da Eubea l’isola più grande della Grecia) quali Pithecusae e Cuma. Il bisogno di terre coltivabili, di nuove risorse per garantirsi nuovi sbocchi, furono il motivo delle spedizioni greche nel Mediterraneo, e la fondazione delle nuove poleis era una decisione pubblica, comunitaria. Questo modello di colonizzazione viene chiamato apecistico ed è a tutti gli effetti, un fenomeno di emigrazione: i greci erano obbligati a salpare nelle missioni di colonizzazione e venivano sradicati dalla loro patria natale e si ritrovavano costretti a ricostruirsi una nuova vita. Chi si opponeva era passibile di morte o di esilio. A questi lati “negativi” delle colonizzazioni, si aggiungeva imprescindibilmente che il rischio di incidenti in mare o naufragi erano all’ordine del giorno, senza dimenticare che tutto ciò era accompagnato dall’orrore della guerra e dalla paura. I greci che completavano la loro missione di colonizzazione, ricevevano dei lotti di terra di uguale forma o misura, dettaglio che fa comprendere che si cercava di mantenere una certa uguaglianza tra le genti . Una storia di conquiste a caro prezzo.

Nell’anniversario del 100° anniversario della nascita di Pier Paolo Pasolini, Elio PECORA (Poeta, scrittore, drammaturgo ed amico di Pasolini), è intervenuto al Festival parlando della sua vita: era un poeta ed un cineasta che “irritava i pensanti portando guerra nei pensieri”.

Il padre discendeva da un’antica famiglia nobile della Romagna e la madre veniva da una famiglia di contadini friulani che si sono a poco a poco innalzati, col tempo, alla condizione piccolo-borghese. “Amava le poesie di Sandro Penna perché erano brevi e concentrate, mentre le sue erano l’opposto, ricche di parole incontenibili e di grande fiato”. La sua opera più famosa è “Le ceneri di Gramsci”, un libro di poesie nel quale Pasolini raccoglie in un unico volume 11 poemetti che furono scritti durante la sua permanenza nelle borgate romane, dove lui visse in compagnia della madre in condizione economiche difficili, mentre scriveva i suoi primi romanzi ambientati nelle borgate di Roma.

Pasolini rappresenta ancora oggi un punto fermo della cultura italiana e internazionale, grazie alla sua capacità di leggere e anticipare le trasformazioni della società contemporanea che ne fanno un autore tuttora originale e di grande attualità.

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

spot_img

More like this

La magia delle bottiglie di pomodoro. Marianna Sasso: quella bugia...

C’è un rito che ci piace ricordare. Un salto nel passato reso vivo, però, da alcune famiglie...

Spiderman mette giù la maschera. Andrew Garfield si mostra...

Elena Mazzella | Ad Ischia Andrew Garfield ha abbassato la maschera, e si è rivelato per ciò...

Il Dispari 2016-05-30

Il Dispari 2016-05-30  Editoriale Come abbiamo anticipato nell’editoriale pubblicato il 9 Maggio scrivendo “Tina Bruno ha deciso di volere...